Il fumetto appartiene alla cultura giapponese da decenni. Il termine manga probabilmente risale ad Hokusai, che così definì i propri disegni; il vero e proprio concetto di manga è da far risalire invece al secondo dopoguerra. Nella società giapponese i manga e la loro trasposizione cinematografica, gli anime, sono comunemente fruiti e considerati una forma espressiva di massa. Anche i manga e gli anime trattano tematiche a sfondo pornografico ed in tal caso vengono definiti hentai (letteralmente “pervertito”). Il primo hentai, intitolato "La scuola senza pudore" fu pubblicato su Shonen Jump, pubblicazione monosettimanale risalente al 1968 e tutt'ora molto amata; la trama di "scuola senza pudore" era ricca di scene in cui veniva sollevata la gonna a delle studentesse; ai tempi della pubblicazione destò grande scandalo nella popolazione giapponese e l'autore, un ragazzo ventitreenne, venne riconosciuto come artista capace di superare schemi e tradizioni.
PER QUALE MOTIVO GLI HENTAI HANNO SUCCESSO?
Negli anime e nei manga hentai i protagonisti non sono umani ma semplici disegni; questo permette di superare sensi di colpa e disagio, disumanizzando i personaggi e consentendo di esplorare ampiamente l’immaginario erotico. Molto frequentemente i protagonisti mettono in atto rapporti sessuali che superano le norme sociali e morali, seguendo semplicemente il proprio istinto più profondo. Il ruolo femminile è fortemente influenzato da quello tipico della società giapponese: è molto frequente la rappresentazione di rapporti sessuali forzati ; in alternativa le protagoniste, dopo un’iniziale resistenza, acettano di esplorare i propri desideri più profondi. E’ diffusa, al contrario, un’immagine maschile estremamente dominante ed assertiva (ancora una volta riflesso del concetto di ruolo maschile nella società giapponese).
UNA VASTA PLATEA DI LETTORI
Una prima classificazione degli hentai può essere stilata considerando il target di riferimento di manga ed anime; esistono infatti prodotti riservati all’adolescenza ed agli adulti con un’ulteriore distinzione relativa al sesso dei lettori. In linea generale i fumetti rivolti alle donne presentano una grafica più arrotondata e tematiche in cui vengono maggiormente approfonditi gli aspetti sentimentali e relazionali tra i protagonisti. Un’ulteriore distinzione può essere effettuata considerando l’orientamento sessuale dei protagonisti: het: i protagonisti sono eterosessuali yuri: manga ed hentai che trattano di relazioni sentimentali e sessuali tra donne Yaoi: i protagonisti sono di sesso maschile e vengono quindi trattate relazioni omosessuali anche con scene sessualmente esplicite. Esiste in realtà un’ulteriore categoria di manga ed anime, bara, disegnata da uomini e rivolta a maschi omosessuali. In particolare risulta molto interessante il filone yaoi. Questo tipo di manga ed anime è fruito da un pubblico femminile e prodotto da disegnatrici. I protagonisti sono definiti shonen e sono rappresentati come ragazzi androgini molto belli. Nle quartiere Akihabara ci sono intere zone riservate alla vendita o alla fruizione di manga, anime e DVD audio con tematica gay. L’omosessualità maschile non è affatto sdoganata nella società giapponese, tuttavia viene percepita come riservata a personaggi dello spettacolo e stranieri, pertanto non è sottoposta allo stigma tipico delle società con cultura cattolica. Di fatto nella società giapponese la donna è tutt’ora discriminata e prigioniera di un ruolo estremamente patriarcale; la fruizione di prodotti a tematica gay, con personaggi androgini e dall’identità sessuale spesso sfumata, permette di giocare con l’immaginario erotico sfuggendo a schemi rigidi ed al binarismo maschio-femmina.
UN GENERE CHE SODDISFA OGNI GUSTO
Accanto a tematiche più classiche (BDSM, incesto, esibizionismo, pissing e coprofilia), esistono interi filoni dedicati a settori della pornografia tipicamente giapponesi che peraltro sarebbero sottoposti a censura se fossero inscenati da attori veri e propri; si pensi ai filoni incestuosi o con protagonisti adolescenti (tutt’ora estremamente discussi e vietati in altri Paesi). Esempi di tematiche originali sono: - Tentacle rape: probabilmente nati per aggirare la censura relativamente alla rappresentazione di genitali maschili, nei manga ed anime a tematica tentacle rape le protagoniste femminili sono immobilizzate (rientrando quindi nel filone BDSM) e costrette a rapporti sessuali con animali e creature dotate di tentacoli. A questo proposito vale la pena di ricordare l’opera di Hokusai, sogno della moglie del marinaio, che risale al 1820. - Bukkake: il o le protagoniste ricevono eiaculazioni addosso da più uomini - Lattofilia: scene di allattamento su adulti - Bakunyu: le protagoniste presentano seni molto voluminosi; di frequente in questi hentai compaiono di scene di breast bondage - Expansion play: i protagonisti sono sottoposti a penetrazioni umanamente impossibili con conseguente distorsione anatomica - Futanari: i protagonisti sono di aspetto femminile ma presentano solo o anche genitali maschili - Guro: vengono rappresentati atti sessuali violenti molto dettagliati, a volte con scene di mutilazione e smembramento - Koonago: le protagoniste femminili vengono rimpicciolite ed usate a scopi sessuali - Mizugi: hentai con donne che indossano costumi da bagno - Nekomimi: le protagoniste presentano caratteristiche fisiche animali anche se la pelle risulta non ricoperta da pelliccia Un ultimo dato interessante è la diffusione non solo di fumetti ed animazioni hentai ma anche di videogiochi, che consentono naturalmente maggiore interazione con i personaggi rappresentati.
Marina Cortese